sabato 20 novembre 2010

Verona: esche avvelenate, la Provincia presenta un vademecum

Nel 2009 sono pervenute alla banca dati della Polizia provinciale di Verona 59 segnalazioni di avvelenamento o ritrovamento di esche; nell'anno in corso siamo già a 42. Inoltre il 53,8% degli episodi sono avvenuti in ambiente rurale e addirittura il 46% in ambiente urbanizzato. I comuni maggiormente colpiti dal fenomeno sono stati: Verona (21 casi), Sommacampagna (8 casi), Belfiore (7 casi), S. Martino B.A. (6 casi), Bosco Chiesanuova (4 casi) e Roverchiara (4 casi).



Questa mattina al Palazzo Scaligero il vicepresidente Fabio Venturi ha presentato un vademecum contenente indicazioni sui comportamenti da tenere nel caso di avvistamento di esche di cibo avvelenate.

Il fenomeno illecito dello spargimento sul territorio di esche e bocconi avvelenati per gli animali non accenna a diminuire. Lo confermano i numeri: nel 2009 sono pervenute alla banca dati della Polizia provinciale di Verona 59 segnalazioni di avvelenamento o ritrovamento di esche; nell'anno in corso siamo già a 42. Inoltre il 53,8% degli episodi sono avvenuti in ambiente rurale e addirittura il 46% in ambiente urbanizzato. I comuni maggiormente colpiti dal fenomeno sono stati: Verona (21 casi), Sommacampagna (8 casi), Belfiore (7 casi), S. Martino B.A. (6 casi), Bosco Chiesanuova (4 casi) e Roverchiara (4 casi).

Per questo la Provincia di Verona, il Corpo Forestale dello Stato e i Servizi Veterinari delle ULSS veronesi hanno realizzato un vademecum contenente indicazioni su come comportarsi quando si avvistano esche di cibo sospette e precauzioni per evitare che il veleno possa contagiare l’uomo. L’iniziativa rientra nella campagna di sensibilizzazione messa in campo dagli Enti preposti per combattere il fenomeno.
Il vademecum illustra le caratteristiche tipiche dei bocconi di cibo avvelenato, i comportamenti da evitare (ad esempio, entrare a contatto in qualsiasi modo con il cibo) e le procedure da seguire per segnalare alle Autorità la presenza delle esche.

Viene spiegato anche come comportarsi nel caso in cui un animale avvelenato muoia nelle vicinanze della propria casa. Le carcasse di gatti, cani o uccelli avvelenati sono, infatti, molto pericolose per l’uomo e vanno trattate utilizzando specifici accorgimenti per evitare il contagio.

Particolare attenzione è riservata ai bambini, esposti a rischi maggiori per il loro contatto più frequente con gli animali e per la loro abitudine di portare le mani alla bocca.

Alla presentazione erano presenti: Erano presenti: il Comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato, Paolo Guidi; per la Polizia provinciale, Marco Morbioli; il direttore dei Servizi Veterinari dell'Ulss 20, Fabrizio Cestaro; il dirigente dei Servizi Veterinari dell'Ulss 22 Fabio Pinter; il presidente dell'Ordine dei Veterinari della provincia di Verona, Graziano Galbero; il responsabile del Servizi tutela faunistico ambientale della Provincia di Verona, Confortini Ivano; i presidenti di: Associazione Verdeblu sezione provinciale, Associazione contro i bocconi killer, Legambiente Verona, e Lega nazionale per la difesa del cane.

Ecco i loro interventi:

Fabio Venturi, il vicepresidente Provincia, ha detto: “Dobbiamo tenere alta l'attenzione sul problema delle esche avvelenate. La situazione è grave e non deve essere assolutamente sottovalutata, piuttosto affrontata e combattuta. Un pericolo non solo per gli animali ma anche per l'uomo, soprattutto per i bambini che sono soliti mettere le mani in bocca dopo averle messe per terra. È necessario bloccare questo fenomeno e tuttavia per farlo è fondamentale la collaborazione di tutti gli enti coinvolti, sia pubblici che privati. E naturalmente dei cittadini che sono, di fatto, i veri e propri segnalatori dei bocconi avvelenati. Statisticamente, nella provincia di Verona, viene segnalato solamente un terzo degli episodi di avvelenamento. Un dato certamente significativo che evidenzia come la questione non sia ancora stata inquadrata nella sua reale dimensione di pericolo. Dobbiamo, quindi, monitorare costantemente il nostro territorio per avere un controllo su questa piaga”.

Guidi, Comandante Corpo Forestale: “Ritengo significativo il fatto che sia stata prorogata al 10 febbraio 2012 la validità dell'Ordinanza Ministeriale del 18 dicembre 2008, relativa ad esche e bocconi avvelenati. Voglio ricordare che questa pratica è un comportamento illecito per il quale sono previste specifiche penali che prevedono pesanti sanzioni pecuniarie e reclusione da tre mesi a un anno. Da parte delle forze dell'ordine l'attività di monitoraggio del territorio è costante e continua. Occorre, però, sensibilizzare profondamente la coscienza di tutti i cittadini”.

Galbero, presidente Ordine Veterinari: “I dati in nostro possesso rivelano che questo fenomeno non è circoscritto solamente ad alcune zone ma è diffuso su tutto il territorio. Ogni caso di avvelenamento segnalato ai veterinari liberi professionisti, ai corpi di polizia locale, ai veterinari pubblici, viene inserito nella banca dati gestita dalla Polizia Provinciale. Questo ci permette di elaborare una mappatura completa delle aree più a rischio. Fondamentale, e qui mi rivolgo a tutti i colleghi veterinari, è segnalare immediatamente tutti i casi di sospetto avvelenamento. Solo così è possibile intervenire tempestivamente per arginare il problema”.
(L'Arena)

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